News dal mondo della cucina

Soul Kitchen... al cinema!

Zinos, giovane proprietario del ristorante “Soul Kitchen”, sta attraversando un periodo sfortunato. Nadine, la sua ragazza, si è trasferita a Shanghai, i suoi clienti abituali boicottano il nuovo chef e ha problemi alla schiena! La situazione sembra migliorare quando un giro giusto di persone abbraccia con entusiasmo la sua nuova filosofia culinaria, ma questo non basta a guarire il cuore spezzato di Zinos.

LA VITA È QUELLO CHE TI SUCCEDE MENTRE SEI IMPEGNATO A FARE ALTRI PROGETTI
(John Lennon)

SOUL KITCHEN parla di famiglia e di amici, di amore, di fiducia e di lealtà e della lotta per proteggere un luogo chiamato casa in un mondo sempre più imprevedibile. Per raccontare questa storia Fatih Akin ha radunato i migliori attori dei suoi film precedenti - Adam Bousdoukos (KURZ UND SCHMERZLOS, LA SPOSA TURCA), Moritz Bleibtreu (SOLINO, IM JULI), Birol Ünel (LA SPOSA TURCA, IM JULI).

LA STORIA
Zinos, giovane proprietario del ristorante “Soul Kitchen”, sta attraversando un periodo sfortunato. Nadine, la sua ragazza, si è trasferita a Shanghai, i suoi clienti abituali boicottano il nuovo chef e ha problemi alla schiena! La situazione sembra migliorare quando un giro giusto di persone abbraccia la sua nuova filosofia culinaria, ma non basta a guarire il cuore spezzato di Zinos. Decide di volare in Cina per raggiungere Nadine, consegnando il ristorante all'inaffidabile fratello Illias, un ex detenuto. Entrambe le decisioni si riveleranno catastrofiche: Illias si gioca a carte il ristorante che finisce nelle mani di un losco agente immobiliare e Nadine si è trovata un nuovo ragazzo! Ma, forse, i fratelli Zinos e Illias hanno un'ultima possibilità di riprendersi il Soul Kitchen, sempre che riescano a smettere di litigare e si decidano a fare gioco di squadra.

SINOSSI
Servono pizza surgelata, hamburger di pesce con insalata di patate, hamburger hawaiani e maccheroni gratinati. Il ristorante Soul Kitchen nel quartiere Wilhelmsburg di Amburgo non è esattamente rinomato per la sua cucina raffinata, ma gli avventori della zona adorano le pietanze che il greco-tedesco Zinos (Adam Bousdoukos) immerge nella sua friggitrice, per non parlare della fantastica musica. Soul, funk e rebetiko riecheggiano nel vecchio magazzino che Zinos divide con Sokrates (Demir Gökgöl), un anziano costruttore di barche. Zinos è sempre molto indaffarato nel suo ristorante e finisce con l'arrivare in ritardo alla festa d'addio di Nadine (Pheline Roggan), la sua ragazza. Nadine, bella e algida, viene da una buona famiglia con la quale sta festeggiando in un ristorante di classe in riva al fiume Elba, la sua partenza per Shanghai, dove lavorerà come corrispondente di un importante quotidiano.
Zinos è comunque presente quando il proprietario del ristorante (Peter Lohmeyer) licenzia l'eccentrico chef (Birol Ünel) perché si rifiuta di preparare un gazpacho caldo. “Vuoi vendere quello che non può essere venduto: l'amore, il sesso e l'anima!” grida Shayn mentre lascia il ristorante. Zinos rimane colpito. Quando si procura uno strappo alla schiena tentando di sollevare la lavastoviglie da solo, Zinos assume Shayn come nuovo cuoco, ma lì cominciano i suoi guai. Benché Shayn prepari dei piatti squisiti, i clienti abituali boicottano il nuovo chef perché rivogliono il loro vecchio cibo. Ora gli unici che ciondolano nel Soul Kitchen sono Illias (Moritz Bleibtreu), il fratello di Zinos, che è in libertà vigilata, e due suoi amici poco raccomandabili (Cem Akin e Marc Hosemann).

Zinos inizia a sentire il peso delle pressioni che riceve da tutti i fronti: Nadine vuole che si trasferisca a Shanghai con lei, la funzionaria dell'Ufficio Imposte (Catrin Striebeck) gli confisca l’impianto stereo e l'ispettore sanitario (Jan Fedder) minaccia di chiudergli il locale. Tuttavia, nonostante i suoi tremendi problemi alla schiena, Zinos non vuole rinunciare al suo ristorante per nessun motivo e quindi rifiuta un'offerta di acquisto del locale da parte di Neumann (Wotan Wilke Möhring), un agente immobiliare senza scrupoli.

Poi la fortuna gira: una scuola di ballo apre nella porta accanto. I nuovi clienti adorano la cucina di Shayn e si scatenano al suono della musica del gruppo rock del suo cameriere Lutz (Lucas Gregorowicz). Illias si innamora della cameriera Lucia (Anna Bederke) e convince i suoi amici delinquenti a rubare un grosso impianto stereo per poter far colpo sulla ragazza mostrandole le sue doti da DJ. La notizia dei cambiamenti al Soul Kitchen si diffonde in fretta. Nell'arco di poche settimane, il ristorante diventa il più alla moda della città e i clienti cominciano ad affollare il nuovo locale di tendenza. Ora Zinos può permettersi di ristrutturare la cucina e di pagare le tasse arretrate.

Eppure Zinos fatica a godersi tanto successo perché la sua relazione a distanza minaccia di spezzarsi, visto che improvvisamente Nadine non vuole più che lui la raggiunga a Shanghai. Decide di partire comunque per la Cina per capire come stanno le cose tra lui e Nadine. Prende in considerazione l'ipotesi di vendere il Soul Kitchen a Neumann ma, quando scopre che l'acquirente demolirebbe il ristorante, decide di cederlo a suo fratello Illias. La sua festa d'addio al Soul Kitchen si trasforma in un'orgia dopo che Shayn mette una dose eccessiva di un potente afrodisiaco nel dessert.

La prima serata di Illias come nuovo direttore del Soul Kitchen sembra trascorrere senza eventi di rilievo. Chiacchiera con gli amici, fuma, beve e gioca qualche spicciolo in una partita a poker, finché a un tratto Neumann entra nel locale. All'inizio vuole solo bere una birra, ma poi si siede al tavolo di poker. La posta si alza sempre più, le ore passano e Illias vince una mano dopo l'altra. Finché...

FATIH AKIN A PROPOSITO... DI BUONA CUCINA E KUNG FU
Nella “Taverna greca”, servivano piatti tipici come calamari fritti, spiedini di pesce, braciole di agnello, etc. Un giorno, a Salonicco, dove eravamo per un festival di cinema, Adam e io assaggiammo delle squisite pietanze tradizionali fatte in casa. Ci piacquero moltissimo e cambiarono radicalmente la nostra percezione della cucina greca. Volevamo poterle gustare anche in Germania e così Adam chiese a sua madre di cucinarle alla “Taverna”. Non avevo mai gustato piatti così buoni in quel ristorante, eppure nessuno degli avventori voleva mangiarli. Reclamavano le solite patatine fritte, il solito pesce insapore e i soliti disgustosi calamari fritti!

In SOUL KITCHEN, mostriamo che la buona cucina allontana gli habitué. Nel film, Shayn, il nuovo cuoco, dice, “Per gli stessi soldi, posso cucinarti quattro piatti.”. I clienti fissi non se ne vanno perché i piatti costano di più, ma perché sono diversi. Però alcuni di loro ritornano e alla fine apprezzano persino la nuova cucina. A volte hai bisogno di ricevere una spinta verso la fortuna.

Ci siamo ispirati ai classici film di arti marziali. Per questo abbiamo realizzato la sequenza di montaggio in cui il cuoco Shayn, interpretato da Birol Ünel, rivela i segreti della cucina al suo allievo Zinos: frullando, tagliando, decorando, etc. È come nei vecchi film della serie “Rocky”, dove, in un montaggio serrato, Rocky corre, fa sollevamento pesi, si esercita con il sacco. O come nei film di Jackie Chan: c'è sempre un maestro che insegna all'eroe tutte le tecniche del combattimento: il serpente, la gru, il drago piccolo e il drago grande. E quando l'allievo le ha assimilate, il maestro muore o se ne va. Anche Shayn scompare quando Zinos non ha più bisogno di lui. Shayn è il classico mentore: insegna a Zinos come cucinare.

FATIH AKIN A PROPOSITO... DELL'IDEA
Era da un po' di tempo che avevo in mente di fare un film come SOUL KITCHEN. Pensavo spesso al mio vecchio amico Adam Bousdoukos e alla sua “Taverna greca” nel rione Ottensen di Amburgo. Per noi era più di un ristorante: era un luogo di avventura, un serbatoio di raccolta, un posto dove festeggiare, una casa. Volevo catturare l'atmosfera e lo stille di vita che ho sempre strettamente associato alla “Taverna” e non sarei riuscito a farlo se avessi aspettato ancora qualche anno. Non potrò andare alle feste o stare in giro fino alle ore piccole cinque sere alla settimana per sempre. Arriverà il momento in cui inizierà a venirmi il mal di testa, troverò la musica troppo forte, mi darà fastidio il fumo, come è giusto che sia. Invecchiamo tutti e a un certo punto quello stile di vita semplicemente scompare. Eppure, fare un film che lo racconta è importante, perché in fondo si tratta di un tema esistenziale. È una storia che parla di bevute, di mangiate, di feste, di balli e di casa. Avevo voglia di realizzare un film sul concetto di casa, non come luogo definito da una nazionalità, tedesca o turca che sia, non come luogo geografico, ma come condizione esistenziale e come stato mentale.

FATIH AKIN A PROPOSITO... DI COME IL FILM È STATO REALIZZATO
La storia della realizzazione di SOUL KITCHEN è un'odissea iniziata nel 2003. Un bel giorno mi misi a provare un nuovo programma di elaborazione testi. Adam e la sua ragazza si erano appena lasciati, quindi cominciai scrivendo: “Adam ha il cuore spezzato, il ristorante non potrebbe andare meglio”. Nel giro di poche ore avevo scritto 20 pagine di copione e in cinque giorni terminai la stesura della prima bozza della sceneggiatura. Poi ricevetti l'Orso d'oro per LA SPOSA TURCA. A quel punto, SOUL KITCHEN non mi sembrava più abbastanza importante. Non riuscivo a liberarmi del tutto delle pressioni che accompagnavano il successo. Ma avevamo bisogno di un nuovo soggetto per tenere in piedi la nostra casa di produzione, la Corazón International, che avevamo fondato per LA SPOSA TURCA. Così girammo CROSSING THE BRIDGE e SOUL KITCHEN rimase in un cassetto anche se continuavo a sviluppare la storia. A un certo punto decisi che avrei soltanto prodotto il film affidando la regia a qualcun altro. Ma mi disturbava il fatto che, dopo LA SPOSA TURCA e AI CONFINI DEL PARADISO, sembravo essermi fissato sull'idea di realizzare solo film seri. Non volevo essere schiavo del mio successo e iniziai a chiedermi: “Per chi sto lavorando?”

SOUL KITCHEN non è il terzo capitolo della mia " trilogia sull'amore, la morte e il diavolo". Le prime due parti della trilogia (LA SPOSA TURCA e AI CONFINI DEL PARADISO) sono state estremamente faticose ed estenuanti e hanno richiesto molti sacrifici. Con SOUL KITCHEN volevo riprendermi. Mi aspettavo che sarebbe stato un esercizio leggero, un lavoro che mi ricordasse che la vita non è fatta solo di dolore e introspezione. Una sorta di pausa prima di iniziare ad affrontare il diavolo, che so per certo che non sarà un'impresa facile. Inoltre volevo realizzare SOUL KITCHEN prima che diventasse troppo tardi perché fosse credibile. Non avrei mai immaginato neanche per un istante che si sarebbe trasformato in un progetto complicatissimo, molto costoso ed estenuante, che mi avrebbe portato via un sacco di tempo! C'è una strana legge nel cinema che dice: se non soffri mentre fai un film, non diventerà un buon film. Prima di SOUL KITCHEN, pensavo che fossero solo chiacchiere, ma la realizzazione di un film “facile” mi ha indubbiamente dato una lezione.

FATIH AKIN A PROPOSITO... DI AMBURGO
Sentivo di dovere un film a questa città. Recentemente, due persone di cinema di New York sono venute a trovarmi, “Ehi, perché vivi ancora qui? Quando ti trasferisci a New York?”. Io ho risposto, “Perché qui sto davvero bene. Conosco tutte le scorciatoie, i cinema, i locali, so dove trovare un bravo dottore, dove comprare la verdura migliore. Perché dovrei trasferirmi in un'altra città?”. Abbiamo cenato e siamo usciti per fare un giro in città. Prima siamo andati a un electro party nell'ex edificio Frappant nel distretto di Altona, poi siamo andati nel distretto di Schanzen, al Mandalay e più tardi al Bernstein Bar. Infine, siamo approdati al Kiez, il distretto a luci rosse di Amburgo. Alle 6 del mattino, la gente usciva dai club e noi gironzolavamo per l'Hamburger Berg, una zona di ritrovo molto popolare. Faceva caldo, stava sorgendo il sole e i miei due amici newyorkesi erano sbalorditi. I bar chiudono alle 4 del mattino a New York. Alla fine mi hanno detto, “Okay, adesso capiamo perché non te ne vuoi andare. Questa città è fantastica, ha un'architettura grandiosa, un'ottima cucina, dei locali meravigliosi e donne bellissime.” Spero di essere riuscito a catturare un po' di tutto questo in SOUL KITCHEN.

Abbiamo scelto di proposito i luoghi della città che presto non esisteranno più: il Mandarin Kasino, dove un tempo c'era il vecchio Mojo Club. L'Astra Stube sulla Sternbrücke, che sarà demolito con la ricostruzione del ponte. O il club nell'edificio dell'ex grande magazzino Karstadt sulla Grossen Bergstrasse nel distretto di Altona. Comprai il mio primo disco in vinile al Karstadt, “Parade” di Prince & the Revolution. E naturalmente il quartiere Wilhelmsburg rappresenta la trasformazione della città. È previsto che l'intero sobborgo diventi una zona alla moda e il vecchio quartiere industriale con i suoi tanti operai e immigrati sta lentamente scomparendo. E poi quello che mi piace della scelta di Wilhelmsburg come location è che l'eroe deve attraversare il ponte per recarsi al lavoro. Proprio come il Bosforo a Istanbul: devi attraversare il mare per passare da una parte all'altra della città.



FATIH AKIN A PROPOSITO... DEL CAST
Mia moglie Monique, che ha una sensibilità particolare per i volti, le persone e le storie, mi ha aiutato a mettere insieme questo gruppo di attori. Naturalmente, avevamo scritto molti personaggi ritagliandoli sulle star dei nostri film precedenti: Adam Bousdoukos è Zinos, Birol Ünel è Shayn e Moritz Bleibtreu è Illias. Abbiamo cercato e selezionato gli altri attori in base alla loro compatibilità con i tre protagonisti. Dovevamo assegnare dodici ruoli che fossero perfettamente complementari: nessuno doveva assomigliare troppo a un altro, tutti dovevano emergere sul piano individuale, ma anche costituire un gruppo armonico in modo che nessuno rubasse la scena all'altro. Era particolarmente importante fare in modo che le tre donne, Anna (Dorka Gryllus), Nadine (Pheline Roggan) e Lucia (Anna Bederke) fossero molto diverse tra loro, pur rappresentando ognuna un ambito oggetto del desiderio. Da questo punto di vista, Monique ha fatto un eccellente lavoro.

ZINOS Zinos è generoso e dotato di spirito di abnegazione, alquanto maldestro, ma ha un cuore buono. Naturalmente è anche un po' opportunista, come lo sono di solito le persone che lavorano nel settore della ristorazione, che guardano sempre agli affari. Coltiva il tipico sogno borghese ed è forse il più borghese di tutti i personaggi. Quello che desidera sopra ogni cosa è avere un paio di figli con Nadine e gestire il ristorante mentre lei si prende cura di loro. Ma le persone che ragionano così e sono melanconiche finiscono con l'innamorarsi dell'impossibile. Nadine è semplicemente più grande di lui di una taglia, anche fisicamente. In sostanza Zinos è un classico personaggio comico. Il suo problema alla schiena, un'ernia del disco, è tragicomico. Quando si mette a fare degli esercizi di stretching in un night-club mentre tutti attorno a lui si scatenano nelle danze, noi ridiamo della sua tragedia. C'è una vena umoristica che infiamma ogni situazione perché emerge sul piano visivo e non su quello verbale, come accadeva per i grandi eroi dell'epoca del cinema muto, Buster Keaton e Charlie Chaplin. Per me, Zinos è un moderno Charlie Chaplin.
Comunque, il problema alla schiena è autobiografico. Alla fine del montaggio di LA SPOSA TURCA ho sofferto di ernia del disco. E ho fatto la stessa cosa che fa Zinos, sono andato da un "osteopata" di Amburgo. Esiste veramente, mi ci ha mandato mio padre, ed è riuscito a riassestarmi il bacino, usando esattamente lo stesso metodo che mostriamo nel film. Il mio ortopedico tedesco era esterrefatto: “Come diavolo ci sei riuscito? Ma non è possibile!”

Le ricette:
Mousse sul letto di uva passa
"FESTOSA SCHIUMA DI VENERE SU DI UN LETTO DI “SOUL” UVA PASSA"

Fagottini con salsa di yogurt
"FAGOTTINI DELLO “SPACCAOSSA” CON SALSA ALLO YOGURT"

Sardine fritte sul letto di lattuga romana
"SARDINE FRITTE “DELL’AGENTE IMMOBILIARE” SU LETTO DI LATTUGA ROMANA"

Minestra di rape rosse con gnocchetti di tofu
"ZUPPA DEL MAESTRO DELL’AGOPUNTURA"

Papillon di gaspacho andaluso
"PAPILLON DI GASPACHO ANDALUSO ALLA MANIERA DI SHAYNS"

Le trovate all'interno del sito "Ricette della nonna".

______________________________________
SOUL KITCHEN
un film di Fatih Akin
2009, Germania, 99 minuti, 35 mm, Colore
www.soul-kitchen-film.de



2009-12-15 10:23:48 - News

Fonte: Ufficio stampa Alphabetcity.it
Seguici su:seguici su facebookseguici su goole plusseguici su pinterest

TROVA LA RICETTA



Ultime ricette inserite Ultime ricette inserite


Gli Speciali ricette...



Fai conoscere le tue ricetteFAI CONOSCERE LE TUE RICETTE
Suggerisci una ricetta...



Italian recipes in english!